domenica 13 maggio 2007

"Il figlio del Capitano frequentava delle ragazze che vivevano in una casa isolata e producevano il velluto, ma il padre non voleva che ci andasse e glielo aveva vietato, perché si diceva che fossero delle fee, delle fate, e che trasformassero gli uomini in animali.
E infatti, una volta il giovane tornò tramutato in toro, e il padre per la rabbia lo uccise con un'archibugiata.
(In realtà, le ragazze avevano il colera e glielo attaccarono e il padre lo uccise per evitare il contagio)."
Luoghi di produzione del velluto pare ci fossero veramente, in passato, dalle parti di Castello, dove è stata presa questa testimonianza.
Le ragazze erano probabilmente delle prostitute, che a volte vivevano emarginate e venivano guardate con sospetto, a volte additate come streghe. Qui le fate non hanno la connotazione positiva a cui siamo abituati, somigliano alla maga Circe, che circuisce e trasforma gli uomini in animali.

Altra leggenda che descrive una situazione pericolosa, da cui un malcapitato si salva in extremis è quella dell'osteria du Cian da Giesa ...
"dove facevano da mangiare carne umana e passa un giovane bello grasso, e la cameriera s'è innamorata, allora gli ha detto: -Vattene, che quello che mangi è come il tuo! E lui ha capito e se n'è andato, poi han fatto la denuncia e così è finita l'osteria."
Di racconti del genere è piena l'Alta Valle del Vara, da Carro a Varese Ligure, dove si mischia con quella dei monaci assassini delle Cento Croci (da qui il nome del luogo): il "viandante" non aveva fortuna se si ristorava presso il loro ospitale! La leggenda accreditata, comunque, narra che i pellegrini fossero "semplicemente" derubati e uccisi, ma che ai frati si fossero sostituiti dei briganti.

Invece, una leggenda che ha sempre a che fare con il passo delle Cento Croci e Varese Ligure ma in un'ottica di fede religiosa, è quella delle "Dodici Parole Sante":
"Un uomo disperato vuole vendere l'anima al diavolo in cambio di denaro e, arrivato su alle Cento croci, vede un nuvolone nero e minaccioso e gli viene incontro un uomo nero con gli occhi luccicanti [...] che lo accontenta. Può salvarsi, però, se allo scadere di un anno un mese e un giorno, riuscirà a dire quali sono le Dodici Parole Sante. Sceso a Varese Ligure, compra il castello e va a viverci con la famiglia. La moglie pia gli dice la prima parola - Uno: un Dio unico - ma i due sono presi dal panico quando si sta per avvicinare la fatidica data. Danno comunque asilo ad un poveruomo cinto di cilicio che, all'arrivo del nemico, con voce di tuono proclama le restanti parole e caccia via il malvagio."
L'eterna lotta dell'uomo contro il Male, la tentazione di cedere alla lusinga dei beni terreni e perdere un bene tutto sommato "inconsistente" qual è l'anima è quanto mai attuale, anche senza considerare l'alto dilemma di Faust.

["So resistere a tutto tranne che alle tentazioni", Oscar Wilde]

Le storie di vita, amore e morte, dove invenzione e realtà si fondono, sono sempre esistite, dalla mitologia classica e nordica alle fiabe africane e orientali; tentativo dell'uomo di esorcizzare le paure vivendo le passioni in senso catartico, ma ... se adesso siamo tentati di vivere virtualmente, grazie ad avatar in una second life, il genere umano potrebbe lentamente de-generare ...

Prossimamente: Spauracchi per i bambini!

1 commento:

marty ha detto...

Ciao Elena, hai costruito un blog davvero molto particolare e interessante. Mi piacerebbe imparare qualcosa di più su leggende e racconti locali e tu me ne hai appena data l'occasione.
A presto,

Martina